La Casa di Bernarda Alba - Casale Monferrato - 4 novembre - recensione


A Casale Monferrato si tiene una stagione teatrale presso L’auditorium Santa Chiara, organizzata dall’associazione teatrale Nuovo Palcoscenico, che mi sembra giusto segnalare dopo aver assistito al primo spettacolo messo in scena proprio dalla compagnia  che dirige la rassegna: “La Casa di Bernarda Alba “ di Garcia Lorca.
  L’auditorium è una semplice sala decorata con teli di iuta che costituiscono anche le quinte e lo scenario, la scenografia è scarna e oppressiva al contempo.  Due panche da chiesa con inginocchiatoio e una sedia drappeggiata di nero trasportano immediatamente in uno spazio chiuso, denso di rancori e di speranze spente, in un gineceo laddove ogni peggiore aspetto caratteriale si ingigantisce per diventare l’unico tratto distintivo di ognuna delle protagoniste. E’ travolgente tanta cattiveria indotta e a lungo covata, la femminilità repressa e le coercizioni continue gravano pesantemente sull’animo dello spettatore che non può sviare un attimo l’attenzione dalla bruttura morale e dalla frustrazione esasperata.  Bernarda è interpretata da Chiara Angelini con una convinzione e una bravura che persuadono e sconvolgono dall’inizio alla fine. La sua voce, in tutto ciò che ordina (“io non penso, io ordino”) e sibila, mossa mai da sentimenti filiali , ma sempre dall’ossessione del decoro e delle apparenze, è la perfidia fatta suono.  Molto fisici gli alterchi, con un ritmo che cresce in drammaticità e che vede i gesti liberarsi sempre più dalla rigidità della convenienza imposta, sino alla disperazione che esplode nel dolore, nella rabbia e nel lutto, unico inizio e fine di vite appassite. La morte, dopo un crescendo giunto al suo apice, non è liberatoria, ma solo un nuovo mezzo di coercizione e di finzione, in un cerchio chiuso di odio e repressione senza scampo. Veramente ottime sia le scelte di regia che privilegiano la nudità e la violenza della bruttura rappresentata, sia l'interpretazione di tutte le protagoniste che vivono e fanno vivere con reale partecipazione la loro crudele cattività.

Consiglio di verificare man mano gli altri appuntamenti della rassegna “I Crepuscoli”, che durerà sino ad aprile, e spero vengano presto pubblicati sul sito del “Nuovo Palcoscenico” qui riportato.

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